Uno così non può fare il ministro

Bologna, 4 settembre 2024

(avv. Antonello Tomanelli)

Ho sempre pensato che uno dei modi più efficaci per misurare l’intelligenza o l’idiozia di una persona è verificare fino a che punto, una volta colta nell’atto di commettere una stupidaggine, pensa che maldestre difese possano suonare credibili agli altri.

In questo governo un grosso contributo alla validità di questo metodo l’aveva già fornito il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dopo che costrinse un Frecciarossa a fermarsi a Ciampino, essendo in ritardo per l’inaugurazione di un parco pubblico a Caivano. Si giustificò sostenendo che nel Frecciarossa c’erano parecchi passeggeri che dovevano scendere proprio a Ciampino, quasi avessero sbagliato treno. Quindi, alla fine il ministro avrebbe fatto un favore a costoro, che lo avrebbero addirittura ringraziato. Quanti hanno creduto a una storia del genere?

Oggi abbiamo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che da un po’ di tempo ha integrato il suo codazzo con Maria Rosaria Boccia, una influencer di Pompei specializzata in selfie con personaggi pubblici, che sui social si fregia di una presidenza alla Fashion Week Milano Moda, tanto da attirare le smentite e le minacce del vero titolare del marchio.

Per Sangiuliano questa donna non ha mai ricoperto un incarico istituzionale. Il budget del suo ministero non sarebbe stato minimamente intaccato. La Boccia, all’oscuro di tutto, lo seguirebbe da mesi come un’ombra accollandosi vitto e alloggio. E chi può crederci?

Giorgia Meloni probabilmente fa finta di crederci e difende Sangiuliano. Ma la Boccia non ci sta a passare per quella senza arte né parte. Incomincia a pubblicare comunicazioni riservate che non lasciano dubbi sul suo inquadramento all’interno di importanti eventi, di cui conosce addirittura gli spostamenti delle autorità straniere che presenzieranno all’imminente G7 della Cultura a Napoli.

Se sei ministro cucchi di sicuro, anche con una faccia come quella, è la prima cosa che verrebbe da pensare. Ma ovviamente è la meno importante. Un conto è che un ministro della Cultura creda che Times Square sia a Londra, o che Napoli abbia 250 anni, o che Dante era di destra, o che Colombo scoprì l’America nel 1492 grazie alle intuizioni di Galileo, che nascerà soltanto nel 1564; oppure elogi pubblicamente libri che concorrono al premio Strega, per ammettere subito dopo di non averne letto nemmeno uno.

Ma quanto sta accadendo oggi è ben più grave. Al di là di ogni considerazione che finirebbe sempre per essere moralistica, qui si parla di un ministro che non è in grado di sapere o di capire con chi ha a che fare nella quotidianità. Abbiamo un organismo di vertice totalmente privo di anticorpi.

E anche di dubbia intelligenza. Non si possono negare fatti sapendo che c’è qualcuno che può provarli, e senza nemmeno porsi la possibilità che quel qualcuno, che vive di visibilità, un giorno mostri le prove.

Replica:

Your email address will not be published.