Bologna, 13 aprile 2023
(avv. Antonello Tomanelli)
Era nata lì, in Trentino, da Joze e Jurka, i due genitori fatti venire apposta dalla Slovenia. Tutto sommato deve avere avuto una vita piacevole JJ4, l’orsa che da 17 anni scorazza libera sul monte Peller. Ma da quando i media hanno incominciato a occuparsi di lei, la sua fine è segnata.
Anche se a leggere un po’ la sua storia, è difficile rimanere con la faccia seria. Nel giugno 2020 aveva aggredito e ferito due cacciatori sconfinati in una zona in cui l’attività venatoria è vietata. L’ordine di abbattimento del presidente della provincia arrivò per direttissima.
D’accordo, se già uccidiamo gli animali per cibarci o utilizzare le loro pelli, perché non dovremmo farlo quando minacciano le nostre vite? Però non può sfuggire l’assurdità del caso concreto: a JJ4 hanno applicato la pena di morte per aver aggredito due cacciatori armati, peraltro sconfinati in una zona in cui la caccia è vietata. Tant’è che l’ordinanza di abbattimento fu alla fine annullata dal Consiglio di Stato.
Ora però JJ4 ha ucciso una persona, un runner che ha avuto la pessima idea di andare ad allenarsi sui sentieri del monte Peller, l’habitat naturale di JJ4.
Ma il runner non si aspettava di incrociare un’orsa furiosa, anche se pare che nei dintorni non sia difficile imbattersi in cartelli oversize che avvisano della presenza di orsi. Chi comunque doveva aspettarselo sono gli organi preposti al suo controllo, effettuato attraverso un moderno radiocollare installato dopo l’aggressione del giugno 2020. Che come tutti gli apparecchi elettronici non può mandare segnali con la batteria scarica, dopo quasi due anni di continuo utilizzo.
Ma che JJ4 non potesse più essere controllata, ai controllori della provincia di Trento evidentemente non è fregato più di tanto, visto che da tempo l’orsa aveva smesso di inviare segnali. Il runner è stato ucciso anche perché JJ4 non era più rintracciabile da chi era preposto a farlo.
L’orsa quindi può essere uccisa? A questo punto deve esserlo per forza, essendo ormai conclamata sia l’aggressività che la pericolosità. Ma ci sono evidenti e precise responsabilità di chi non ha pensato di fare una cosa ovvia: sostituire il radiocollare, vedendo che non inviava più segnali. Una responsabilità sicuramente molto più intensa di quella imputabile alla stessa JJ4, la cui capacità di intendere e di volere è imparagonabilmente inferiore a quella che siamo soliti, giustamente, imputare agli esseri umani. Una chiara prova della totale mancanza di interesse per JJ4 e per il grave pericolo che rappresentava per un qualsiasi escursionista o runner.
Da incorniciare la prestazione dei media, il vero plotone di esecuzione che ha impallinato JJ4, al cui confronto l’abbattimento materiale sembrerà non avere importanza. L’hanno trattata come fosse un essere umano, ma soltanto per tradirla nel peggiore dei modi, dopo averle dato il massimo riconoscimento al quale lei e quelle come lei potevano ambire: «specie particolarmente protetta», che a quanto pare non è servito a molto. Le foto dell’orsa sugli organi di informazione, accompagnate da toni allarmistici sin dai titoli e dagli occhielli, l’hanno consegnata all’opinione pubblica come fosse un serial killer così pericoloso, e soprattutto così lucido, da dover essere eliminato a vista.
JJ4 sarà catturata e uccisa. E che sia pericolosissimo scherzare con l’Uomo sarà l’ultima cosa che potrà imparare.