Europee tra disfatte epocali e messaggi vomitevoli

Bologna, 11 giugno 2024

(avv. Antonello Tomanelli)

Quel che viene fuori da queste europee è abbastanza chiaro. I due guerrafondai più conclamati sono stati bastonati dai propri elettori. Molto meglio è andata agli altri, forse perché avevano subodorato il rischio della catastrofe alla quale proclami bellici, nell’imminenza del voto, avrebbero portato.

Ma Scholtz ha già fatto sapere che non gliene può fregar di meno di questi risultati e che si va avanti così. Scholtz è il più pietoso. Ormai è disposto a scomparire, e anche a farsi seppellire, pur di non mostrare a chi lo dirige il benché minimo cedimento sulla guerra in Ucraina. Per questo gli elettori tedeschi lo hanno bastonato.

Di segno opposto l’atteggiamento di Macron, che ha deciso di fare una mano di poker contro Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen, che lo ha letteralmente surclassato con un 31.5%, lasciandogli un misero 14.5%. Quando non erano ancora arrivati i primi responsi dalle urne, ma già emanata la sentenza degli exit poll, Macron ha sciolto il Parlamento: i francesi voteranno il 30 giugno e il 7 luglio. Un coup de théatre estremamente rischioso, che potrebbe finire per delegittimare la sua stessa presidenza. E sono in molti a chiedersi per quale motivo i francesi, non in tre anni ma in soli venti giorni, dovrebbero cambiare idea votando in maniera completamente diversa da quanto fatto soltanto poche ore fa.

Ma un vero e proprio messaggio negativo arriva dall’Italia, dove, a parte la maggioranza degli italiani che non si è nemmeno pronunciata, la 39enne Ilaria Salis ha sbancato portandosi agli arresti domiciliari ungheresi ben 173 mila preferenze sotto il segno di Alleanza Verdi e Sinistra, con Bolelli e Fratoianni che la ringraziano per quell’insperato 6.8%. Per la prima volta nella loro vita, anarchici e centri sociali sono andati a votare. E questo è il risultato.

Ora la Salis non deve fare altro che attendere che il Parlamento di Strasburgo la proclami vincitrice. Poi potrà anche gridare fuck you al tribunale che la sta processando, tanto non possono farle nulla.

Quando i 705 membri del Parlamento di Strasburgo la vedranno seduta sul suo scranno, sapranno già della sua vicenda ungherese, ma anche che due anni fa fu condannata ad otto mesi di reclusione per aver intonato cori ostili alle forze dell’ordine e lanciato immondizia al loro indirizzo urlando «mangiate, vermi schifosi». Sapranno che è stata beccata a parlare per telefono allegramente con anarco-insurrezionalisti indagati per associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico, incendio e danneggiamento aggravati da detta finalità.

E sapranno anche che con ogni probabilità il suo stipendio da parlamentare verrà pignorato per permettere ad Aler, l’ente del comune di Milano che gestisce gli alloggi popolari, di recuperare un credito di 90 mila Euro che vanterebbe nei suoi riguardi, perché sin dal 2008 ne starebbe occupando abusivamente uno senza aver mai versato un obolo, con un canone di affitto che dovrebbe aggirarsi intorno alla ridicola cifra di 40 Euro mensili.

Insomma, giri con un manganello retrattile e ti arrestano accusandoti di aver spaccato la faccia ad un neonazista, in compagnia di alcuni appartenenti ad Hammerbande, ovvero la banda del martello, un gruppo anarchico berlinese bollato dalla magistratura tedesca come associazione per delinquere. Disquisisci di eversione con gente che fa parlare le bombe. Lanci immondizia contro le forze dell’ordine. Occupi un alloggio popolare, ovviamente fregandotene di chi da tempo aspettava in graduatoria quella assegnazione, senza nemmeno pagare un affitto ridicolo. E alla fine finisci pure premiata con un seggio al Parlamento Europeo, con 15 mila Euro mensili garantiti per cinque anni e una miriade di spese rimborsate. Non è un bel messaggio.

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