Bologna, 19 maggio 2025
(avv. Antonello Tomanelli)
Aveva sbaragliato tutti, compresi i top ten Casper Ruud e Jack Draper, dopo uno stop forzato di tre mesi per la vicenda del Clostebol. Ma in finale ha incrociato un Carlos Alcaraz in versione satanasso, che non gli ha regalato nulla, ma proprio nulla. Svanisce così il sogno di Jannik Sinner di replicare l’impresa di Adriano Panatta, quando nel lontano 1976 proprio al Foro Italico si impose su Guillermo Vilas.
Tre mesi di stop ai massimi livelli incidono sia sul piano fisico che psicologico. Il tennista squalificato, oltre a non poter disputare alcun torneo, è costretto a condurre una vita sportiva da emarginato. Non può allenarsi in strutture affiliate alla Federazione o a organismi ufficiali, anche se si tratta di semplici palestre. Può essere accolto soltanto in strutture private, dotate di campi da tennis non utilizzabili in gare ufficiali. In più, non può allenarsi con tennisti professionisti o semplicemente tesserati, né essere assistito dal proprio staff. Una volta squalificato per doping, il tennista diventa una sorta di paria.
Sono limitazioni che non possono non condizionare un rientro. Quando nel primo set Sinner ha avuto a disposizione sul 6-5 due set point, li ha sciupati malamente. Cosa davvero insolita per uno come lui. Da lì il crollo psicologico, che ha portato lo spagnolo a vincere il conseguente tie break e ad imporsi nel secondo set con un umiliante 6-1.
Alcaraz ha surclassato Sinner anche sul piano atletico. Strabilianti i suoi recuperi per contrastare palle corte e bordate angolatissime dell’altoatesino, tali da destare lo stupore di un centometrista.
Alla fine, Sinner non può che ritenersi ampiamente soddisfatto di come sono andate le cose. Arrivare alla finale di un torneo come quello di Roma a zero partite e dopo essersi allenato da solo, praticamente di nascosto, salvo poi cedere alla furia di uno come Alcaraz, che resta sempre il più forte giocatore al mondo sulla terra rossa, per giunta in deciso spolvero, non può che generare ottimismo.
Tra una settimana Sinner tornerà a battagliare sui campi di Parigi. Difficile vederlo al 100%, perché è ancora presto. Ma nessuno può insidiare la sua posizione di numero uno. Nemmeno Alcaraz, oggi secondo, che ha vinto la precedente edizione del Roland Garros e che quindi non ha punti da guadagnare, ma soltanto da difendere. E Sinner, che l’anno scorso era uscito alle semifinali proprio per mano dello spagnolo, attualmente vanta 1500 punti in più. Un distacco che gli consentirà comunque di chiudere l’Open di Francia al vertice per la 54esima settimana consecutiva, in qualsiasi modo vada a finire.