Bologna, 7 aprile 2025
(avv. Antonello Tomanelli)
Che tipo di manifestazione avrebbe ospitato ieri la Piazza Maggiore di Bologna, lo si è capito già dagli inizi, quando è stato proiettato un video confezionato da Romano Prodi. Il solito video da quinta elementare, ma più imbarazzante del solito, dove il cattolico ex spiritista dice: «Abbiam bisogno dell’Europa, bisogna correre in fretta perché non c’è più tempo […] persino la più grande democrazia del pianeta non è più democrazia, ogni giorno mangiano un pezzo della propria storia democratica, mangiano l’aiuto all’estero, colpiscono gli avvocati, demoliscono le università». Ha detto proprio così il tirachiome più famoso d’Italia. Guardatevi il video su youtube, perché è uno spasso.
Poi, una sfilata di artisti falliti e di personaggi sconosciuti, che evidentemente hanno sempre creduto in Andy Warhol quando profetizzava che ognuno avrà i suoi quindici minuti di celebrità.
Ecco quindi Anita, 27 anni: «L’ultima manifestazione che ho fatto qui è stata quella delle sardine nel 2019». Appunto. «Sono venuta per dire all’Europa che non deve aspirare ad essere pedina di Trump o Musk, non deve essere servile». Un tantino megalomane, questa Anita. Ma fantastica quando dice che l’Europa non deve essere servile verso gli USA. Mi raccomando, ora che c’è Trump, che cerca la pace trattando con Putin, non prima quando c’era Biden, che lo chiamava macellaio e criminale.
Filippo, 35 anni: «L’Ucraina è stata attaccata dalla Russia e si potrà parlare di pace soltanto quando la Russia rientrerà nei suoi confini». Filippo, però, si astiene dallo spiegare come si potrebbe convincere la Russia a rientrare nei propri confini.
Guido, classe 1948: «Prima gli studenti si sentivano europei [ma quando mai?], oggi in piazza vedo molta più gente della mia età che ragazzi. Ma come è possibile?». Ma ringrazia il Signore Gesù Cristo, sciocchino!
Laila Oumoucha, studentessa italo-marocchina: «Vogliamo una società inclusiva, più forte, più dinamica, non possiamo accettare che chi è cresciuto qui venga trattato come ospite, io sono fieramente italo marocchina, e allora viva l’Europa dell’inclusione!». No, cara Laila, chi viene o cresce qui per studiare o lavorare comportandosi bene, viene certamente incluso. Viene invece recluso se si comporta male, a prescindere dalla nazionalità.
Alessandro, 22 anni, studente di Filologia a Firenze: «Siamo qui perché abbiamo paura della guerra, e pensiamo che in questo momento serva più Europa che mai». Perbacco, Alessandro ha capito tutto.
Jacopo Bencini, di Italian Climate Network, ci infila anche l’emergenza climatica. «Ci siamo chiesti con l’Europa e con questa piazza cosa c’entriamo? C’entriamo eccome, c’entra il clima e c’entrano i valori alla base di questa Europa, presente e prospettiva. Lo dicono i dati del satellite Copernicus: il 2024 è stato l’anno più caldo di sempre». Quando l’Impero Romano si espandeva inesorabilmente, la temperatura media nel mediterraneo era di quattro gradi superiore a quella attuale. Leggi, studia, non andare alle manifestazioni, capra!
Non poteva mancare una rappresentanza del femminismo post-moderno. Rita Montincelli: «Vogliamo un’Europa femminista. Non è un caso che patriarcato e guerra si tengano per mano: condividono la stessa logica di dominio, lo stesso disprezzo per la vulnerabilità, per la pluralità. La stessa ideologia della forza. La logica che uccide le donne è la stessa che arma i confini». Ha ragione. E’ tutta colpa di quei maledetti maschi patriarcali di Ursula von der Leyen e Kaja Kallas, che vuole cacciare i russofoni dall’Estonia. Ottimo suggerimento. Forza, mettiamo la presidente di NonUnaDiMeno a capo della Commissione Europea, così ci salviamo tutti.
Non arrivavano alle duemila persone. Un flop, se si considera l’ampio battage mediatico che ha preceduto l’evento. Il risultato è quello della foto.